Antigone è probabilmente la tragedia più popolare di Sofocle. È ambientata a Tebe, poco dopo la guerra civile che ha provocato la reciproca uccisione dei due fratelli Eteocle e Polinice. Creonte ordina l’onorata Setoltura di Eteocle, mentre Polinice deve rimanere inSetolto per essersi messo contro Tebe. La sorella dei due, Antigone, rifiuta di obbedire all’ordine: dovrà essere punita. Il tragico finale è noto, eppure non finisce mai di far riflettere, capace com’è ancora oggi di raccontare l’opposizione della ‘legge del sangue’, ovvero della natura, contro ‘la legge della città’, ovvero del mondo.
Presentato a Epidauro nel luglio 2018, Antigone riletta da Konstantinos Ntellas, uno dei maggiori registi greci oggi, diventa un lavoro di dialogo con lo spazio, quasi a voler misurare la possibilità che ci rimane di ritornare alla natura e di essere comunità.
di Sofocle
Traduzione e drammaturgia Nikos A. Panagiotopoulos
con Efthimis Chalkidis, Thanasis Dovris, Konstantinos Ntellas, Fani Panagiotidou, Maria Parasyri, Despoina Dorina Remediaki
regia Konstantinos Ntellas
scenografia Andreas Skourtis
costumi Konstantina Mardiki
musica Alexandros Ktistakis
progetto luci Panagiotis Lampis
assistente scenografo Vivianna Chiotini
kinesiologia e assistente del regista Androniki Marathaki
produzione Delta Pi
Country in focus: Grecia